Nota
dell'autrice:
Questa ff nasce come
un esperimento narrativo e stilistico….naaaaa ma che dico…nasce invece
dalla voglia di far coincidere presente e passato…e come ho detto ad Alex…pensare
che queste due dimensioni temporali sono unite…un tutt’uno, come dire che
Oscar sono sempre qui, nella nostra nostalgia, e lì nella fantasia
dei nostri ricordi…
Tutto qui… ^_^
Lo
Specchio Addormentato
IV°
parte
Il mare era
calmo…il sole era rosso all’orizzonte…la donna era poggiata al parapetto
del traghetto che la riportava al continente…il suo sguardo si perdeva
in quell’immensità…il mare era come un magma…come i suoi pensieri…
Il cavallo
era nella stiva di carico..era andato a ricontrollarlo più di una
volta…era magnifico…era contenta dell’acquisto…tutto merito del bambino
dai riccioli rossi e dagl’occhi color del mare…
la donna
lanciò la sigaretta in mare…ma perché ho cominciato a
fumare?…stupida che sono…perché?…lo so io… Mise
le mani in tasca…e cominciò a passeggiare sul ponte…era talmente
immersa nei suoi pensieri che non si accorse di stringere in mano…l’orologio
del padre…lo tirò fuori…e si mise a guardarlo…era un vecchio orologio
da tasca…una cipolla antica..era stata di suo nonno ed era passata di padre
in figlio…in figlio…già…come mi hai sempre trattato…mi ricordo
ancora le tue parole…quando me lo donasti…mancavano pochi giorni alla mia
prima olimpiade… ”Ricorda
questo è il simbolo della vittoria…della tenacia e della disciplina
che ti dovranno sempre accompagnare…segnerà il tuo destino come
ha segnato il mio...onora il tuo paese, la tua famiglia e la tua
disciplina” Il resto
non lo ricordava…forse non lo aveva mai ascoltato…bastarono quelle parole
per calarla in una realtà senza ritorno…lei aveva accettato…sapeva
di essere stata preparata a quella vita da sempre…
Era stata
un olimpionica di pentatlon per molti anni…aveva vinto medaglie e riconoscimenti
in tutto il mondo…era una leggenda…nell’ambiente…una donna arrivata a gareggiare
a livelli mondiali mettendo in difficoltà anche gli atleti uomini
più preparati…le onde si schiantavano sulla prua della nave come
si schiantavano tutti i suoi ricordi…
Un giorno
però aveva deciso di abbandonare quel mondo..voleva allontanarsi
da un mondo che stava cambiando…lo sport stava cambiando…tutto era diventato
accordo politico, sponsors, denaro, sotterfugi…di quella vita aveva amato
la pulizia…il sentimento di competizione , l’onore…non le apparteneva più…aveva
deciso di occuparsi dei giovani…aveva fondato un associazione sportiva
che si occupava di preparare le nuove generazioni…non voleva avere a che
fare con chi avrebbe fatto carte false per una patacca di metallo, voleva
forgiare delle persone…persone vere…attraverso l’amore per la natura –l’equitazione,
il nuoto e la corsa-, la disciplina e l’autocontrollo –scherma e tiro-…persone
in grado di affrontare le prove della vita con spirito battagliero,
coraggio e con il rispetto con cui si affronta l’avversario…
Ma non
era l’unica ragione…quella per cui aveva lasciato la carriera olimpica
a quei livelli…
La costa
era vicina…i gabbiani stridevano sopra la sua testa..il loro volo era armonioso…la
donna era affascinata da quella danza…ma sentiva, ne percepiva la tristezza…seguono
la nave pensando che sia la terra ferma…desiderano qualcosa che è
lontano…come me… Lui se
ne era andato dopo quella decisione…il loro era stato uno scontro duro…ne
aveva avuti altri…ma quella volta tutto cambiò…
Per molti
anni era stato il suo stalliere, il suo sparring-partner, l’amico..il fratello…mai
aveva pensato a lui come ad uomo…e quella sera accadde quello…
***
Non sapeva
dire da quanto tempo era in quel monastero…il tempo aveva assunto una dimensione
del tutto relativa…lo curavano con strani impacchi…aveva sempre delle bende
sul viso, gli facevano bere intrugli indescrivibili…ma si sentiva bene
nel complesso, tranne per dei giorni in cui non si ricordava di nulla,
sapeva di essersi addormentato..e non quando si fosse risvegliato…e poi
uno strano prurito…alla faccia…
Frate
Gandalf era sempre vicino a lui…Andrè capì cosa fosse l’amore
di una padre...conversavano di filosofia, poesia…e di Oscar…quasi sempre…Andrè
sapeva ritrovare il sorriso parlando di lei…ricordando di loro piccoli
cresciuti insieme…ma sapeva anche ritrovare tutto il dolore…Gandalf…pensava
che l’amore di Andrè per quella donna particolare fosse…l’amore
puro e profondo…lo splendore e il trasporto…il sacrificio assoluto… Andrè
era solo in quella che era diventata la sua stanzetta…sentì il passo
di Gandalf avvicinarsi…e non era solo…
“Andrè…”
“Ditemi…”
“Stasera
fratello Josef ti toglierà le bende…”
Il terrore
si impadronì della mente di Andrè…il momento che aveva temuto
era arrivato…ora avrebbe saputo se la sua vita si sarebbe fermata o se
avrebbe avuto ancora una speranza…
Gandalf…leggeva
nel cuore del giovane…gli voleva bene come al figlio che mai aveva avuto…
“Andrè…stai
tranquillo…la rivedrai…”
La mano
dell’anziano frate sulla sua spalla gli infuse coraggio…
Sentiva
fratello Josef armeggiare con dell’acqua…
“Andrè…ragazzo…ti
bagnerò le bende…così si staccheranno con più delicatezza…senti?
È acqua di rose…ti piacciono lo so…vai sempre nel roseto del chiostro…ogni
giorno…sai l’acqua di rose è portentosa per le ferite….”
Le
bende…le rose…Oscar…la mia Oscar…ferite?…quale ferita? “Ferita?…io
non ho ferite?”
Frate
Josef cominciò a tossicchiare nervosamente…e la vose di Gandalf
tuonò…
“Josef…linguaccia…taci
e porta al termine il tuo compito!”
“ State
fermi…che cosa succede…di che ferita parlate?”
Gandalf…gli
posò una mano sulla testa, fra i capelli, diventati lunghi….lo accarezzava
come fosse un bimbo…
“Andrè…stai
tranquillo ora è tutto passato…sei stato operato…”
“Cosa?!”
“Sì…abbiamo
fatto venire un nostro fratello che ora è a Roma…è un medico..uno
dei migliori dello stato pontificio…non puoi ricordartene…dormivi…”
Andrè
ora si spiegava quei giorni passati nell’oblio del sonno e della spossatezza…ora
capiva…
“Ti ha
visitato…non avevi perso l’occhio…era solo bloccato dal sangue, così
ha detto…bloccato da dentro…lo hai mal curato…l’altro era solo molto stanco…indebolito…”
“Ma come
avete fatto…Roma…l’operazione…”
“Eh…Andrè,
un francese in Italia per 5 botti del vino della sua terra natia..farebbe
questo ed altro…lo abbiamo cresciuto noi…lo ha fatto volentieri…”
Andrè
era commosso…quei frati avevano fatto un miracolo per lui…gli occhi, la
sua anima…
Andrè
piangeva e teneva la testa fra le mani…le ultime bende erano cadute…fra
le lacrime aprì istintivamente gli occhi…
Ombre…
contorni…luce fioca…i suoi occhi erano vivi…
Nota: Gandalf in
onore dello straordinario personaggio del “Signore degli Anelli”.